OSTEOPATIA - Centro Ming Men

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

OSTEOPATIA

ATTIVITA'

L’osteopatia è una medicina che si pone come obiettivo la diagnosi e il trattamento delle restrizioni di mobilità del corpo umano. L’osteopata esamina e tratta la persona nella sua globalità basandosi su conoscenze in campo medico (anatomia, fisiologia,etc.) L’osteopatia mira ad eliminare l’insorgenza di turbe funzionali nel corpo umano e, qualora fossero già presenti, aiuta la persona ad affrontarle ed a superarle. er raggiungere tale scopo l’osteopata utilizza un solo strumento: le proprie mani, infatti l’osteopatia può essere classificata anche tra le medicine manuali. Per turbe funzionali si intende un problema nel funzionamento di un organo o di una sua parte mentre “organico” si riferisce ad un problema inerente al struttura stessa dell’organo. Le restrizioni di mobilità possono colpire ogni parte del nostro corpo (ossa, muscoli, organi, etc.). La definizione che viene trova nei dizionari alla voce “osteopatia” si riferisce a malattie delle ossa.

In effetti le radici etimologiche della parola rimangono le stesse (dal greco osteon e pathos)ma il suo creatore, il dottor A.T.Still voleva intendere come “malattia dalle ossa” e non “malattia delle ossa”; questo perch&ègrave; con questo nome voleva far capire l’idea che quando le strutture del corpo sono mal posizionate possono essere fonte di malattie. A quel tempo Still privilegiava il lavoro sul sistema osteo-articolare, mentre grazie au suoi sucessori il concetto si è esteso ai visceri, al cranio, ai liquidi,etc.

I principi

I principi sui quali Still fondò l’osteopatia sono 4:

  • il corpo è un’unità

  • la struttura governa la funzione

  • il principio dell’autoguarigione

  • la regola dell’arteria è suprema




Il primo principio
si basa sul fatto che il corpo umano è composto di varie parti che comunicano tra loro. Normalmente si ha l’abitudine si dividere il corpo umano in tante parti sempre più piccole per riuscire a comprenderne meglio il funzionamento. Purtroppo poi si perde di vista il meccanismo di funzionamento dell’insieme, infatti il corpo umano è molto più che la semplice somma delle sue parti. E’ per questo che un problema alla colonna cervicale può originare da un problema alla caviglia o da un problema viscerale o ancora da una restrizione di mobilità a livello del cranio.

Il secondo principio
“la struttura governa la funzione”, per struttura si intende la costituzione dell’organismo umano e come le varie parti si combinano tra loro, mentre la funzione è il ruolo che ciascuna parte svolge. Per fare qualche esempio possiamo pensare al cuore come struttura e alla sua funzione che è la pompa del sistema cardiovascolare o ancora al polmone come struttura e alla sua funzione di scambio dei gas respiratori all’interno del sistema respiratorio.Se la struttura è alterata la funzione viene meno (in caso di malattia cardiaca la funzione di pompa è compromessa). In tal caso si può agire direttamente sulla struttura per curarne la causa o cercare di compensare gli effetti di tal malfunzionamento.L’osteopatia ha come scopo di lavorare sulla struttura per cercare di migliorarne la funzione (ad esempio eliminare la compressione di un nervo perché questo riesca a svolgere al meglio la sua funzione).

Il terzo principio
parla di autoguarigione. Il dottor Still diceva che il corpo è la farmacia di Dio e con ciò affermava che il corpo riesce a produrre tutte le sostanze che gli sono necessarie per restare in un buon stato di salute. L’osteopata non guarisce i suoi pazienti ma aiuta la persona ad iniziare il processo di autoguarigione perché essa stessa possa ritrovare lo stato di salute.

Il quarto principio
viene ribadita l’importanza vitale di una buona circolazione sia per portare a tutti i tessuti ossigeno sostanze vitali sia per eliminare i prodotti di scarto risultati del metabolismo cellulare. Con le conoscenze attuali si è compreso non solo l’importanza della circolazione arteriosa ma di tutti i fluidi dell’organismo (sangue, linfa, liquor cefalo-rachidiano).

Le tecniche osteopatiche
Le tecniche osteopatiche si possono suddividere in diversi modi a seconda del parametro che si prende come riferimento.Possiamo parlare di tecniche “dirette” che vanno verso la restrizione di mobilità o tecniche “indirette” che, al contrario, vanno in un primo tempo verso la mobilità facilitata per innescare dei meccanismi che permetteranno poi all’osteopata di ritornare e superare la barriera motoria.La suddivisione classica, e forse la più conosciuta, resta comunque tra tecniche strutturali e funzionali.

Le tecniche strutturali

Vengono chiamate strutturali perché la loro azione è rivolta principalmente alla struttura (ad esempio un organo come il polmone)per migliorare la sua funzione (in questo caso la respirazione).Queste tecniche utilizzano una forza esterna (di solito quella dell’osteopata). La maggior parte di queste tecniche rientrano nelle tecniche dirette.

Le tecniche funzionali

Queste tecniche vengono chiamate funzionali perchè, al contrario delle precedenti, lavorano sulla funzione (ad esempio la respirazione) per avere un effetto sulla struttura (in questo esempio il polmone). In questa classe di tecniche l’osteopata utilizza le forze interne dell’organismo. La maggior parte di queste tecniche sono tecniche indirette.
La scelta della tecnica dipende da molti fattori: il tipo di restrizione di mobilità, l’origine di questa restrizione, la persona chel’osteopata si trova di fronte ed inoltre la familiarità che l’osteopata stesso ha con una tecnica rispetto ad un altra.

 
Torna ai contenuti | Torna al menu