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POSTUROLOGIA

ATTIVITA'

La Posturologia


Dare una definizione di postura e quindi di posturologia non è semplice soprattutto se si cerca di definire nel modo più completo possibile quell’ insieme di fenomeni che il nostro corpo mette in atto per cercare di combattere contro la forza di gravità.La posturologia può essere definita come una scienza transdisciplinare che si occupa delle problematiche posturali.Vediamo meglio in dettaglio questa definizione:

  • scienza transdisciplinare perchè la postura è governata da un insieme di meccanismi che vengono studiati e presi in considerazione da professioni apparentemente non legate tra loro: il fisiatra, l’ortopedico, l’oculista, l’ortottista, il podologo, l’ortodontista, il fisioterapista, l’osteopata, lo psicologo, il chinesiologo.


  • le problematiche posturali sono tutte quei disturbi funzionali che derivano da un alterato meccanismo di regolazione posturale.

Cenni di storia

Aristotele (330 D.C.) aveva già compreso che la posizione delle parti del corpo in rapporto tra loro così come la loro posizione del corpo in rapporto all’ambiente, cioè la postura corporea sotto il doppio aspetto, è l’espressione di attività superiori.Le radici della Posturologia scientifica affondano nel XIX secolo quando CHARLES BELL (1837) cominciò a chiedersi:” come fa un uomo a mantenere una postura diritta o inclinata contro il vento che soffia contro di lui? E’ evidente che possiede un senso attraverso il quale conosce l’inclinazione del suo corpo e che possiede la capacità di riaggiustare e correggere tutti gli scarti in rapporto alla verticale”.Altri studiosi dell’epoca cominciarono ad interessarsi seppur in maniera differente ai meccanismi posturali :

  • ROMBERG conosceva il ruolo della vista e della propriocezione podale.

  • FLOURENS (1794-1867) il ruolo del vestibolo.

  • LONGET (1845) il ruolo della propriocezione dei muscoli paravertebrali

  • DE CYON (1911) il ruolo della propriocezione oculo-motrice

  • MAGNUS (1926) il ruolo della pianta del piede.

  • VIERDORT (1864) decise di osservare la postura dell’uomo in piedi ma non possedeva né un apparecchio di misura né i mezzi per trattare le informazioni ricevute.

  • RANQUET nel 1953 crea la piattaforma posturografica, un apparecchio che permette di registrare alcuni fenomeni legati alla postura.


Nell’epoca moderna, grazie al notevole sviluppo tecnologico le piattaforme posturografiche o stabilometriche vengono migliorate fino a permettere la registrazione e l’analisi di molte variabili.Ecco quindi che nasce in Francia l’ASSOCIATION FRANCAISE DE POSTUROLOGIE & INTERNATIONAL SOCIETY FOR POSTURAL AND GAIT RESEARCH tra cui i fondatori GAGEY , BIZZO e coll. (1986) che creeranno un’insieme di norme per poter effettuare in modo univoco gli esami stabilometrici e cerca di emanare un insieme di range da prendere come riferimento per le variabili oggetto di studio per non parlare degli studi che effettuano in questo campo.

Cos’è la postura?

La postura di una persona è il risultato di numerosi meccanismi che agisco e interagiscono tra loro per permetterci di stare in piedi, di muoverci, di relazionarci, insomma di contrastare ancora una volta la forza della gravità. I vari segmenti corporei vengono mantenuti in determinate posizioni dal sistema muscolare e fasciale ma non sono questi sistemi i responsabili della nostra postura, o meglio i muscoli (e nel nostro caso il muscoli che fanno parte del sistema tonico-posturale) sono gli attori ultimi del sistema posturale in quanto reagiscono a stimoli provenienti da un computer centrale (il sistema nervoso centrale) che regola la nostro postura in base ad una serie di informazioni che gli vengono fornite dai recettori (sensori particolari dislocati in varie parti del nostro copro e che sono specializzati a raccogliere ognuno determinate informazioni).

La postura ideale

Il concetto di postura ideale varia a seconda della scuola di pensiero. Alcuni autori ritengono che l’individuo debba avere una postura che presenti dei punti di repere allineati su di piani paralleli (occhi, cingolo scapolare, pelvico, etc). Altri autori ritengono invece che l’importante non sia avere un perfetto allineamento di tutti i punti di repere ma piuttosto avere dei meccanismi posturali che interagisono in armonia e in modo funzionale e che permettono all’individuo di non soffrire e di muoversi con il minor spreco di energia (leggi del confort e dell’economia). Inoltre se pensiamo che è sufficiente la lateralizzazione che tutti abbiamo (destrimani o mancini) per provocare degli “squilibri” a favore di alcune catene muscolari rispetto ad altre possiamo capire facilmente che una postura ideale non corrisponde ad una postura perfettamente simmetrica.

 
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